Oggi vogliamo approfondire un argomento molto importante e che sarà trainante per i prossimi mesi, il Piano Transizione 5.0, ovvero una misura che prevede un credito d’imposta per le aziende che intendo portare avanti investimenti in transizione digitale ed energetica con l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica e spingere l’autoproduzione di energia rinnovabile nelle imprese.
Righi Energy, grazie alla sua esperienza ventennale, è al vostro fianco sia in fase di richiesta contributo che in fase operativa, qualora l’investimento rientri nei nostri servizi offerti.
Di seguito rispondiamo alle domande più frequenti che abbiamo ricevuto, in caso vogliate approfondire potete inviarci una mail a info@righienergy.com e vi invieremo il nostro mini e-book che aiuterà la vostra impresa a fare chiarezza sulla nuova misura!
Chi può accedere al credito d’imposta?
Tutte le imprese residenti nel territorio italiano, indipendentemente dalla data di costituzione, dimensione, forma giuridica e settore economico di appartenenza.
Chi è l’interlocutore principale?
Le richieste di contributo andranno presentate direttamente sul portale GSE.
Quali sono gli interventi ammessi?
I beni strumentali materiali e immateriali nuovi finalizzati alla riduzione del consumo energetico di almeno il 3% rispetto ai consumi di stabilimento o del 5% del processo interessato dall’investimento. Inoltre, rientrano nel piano anche le spese per la formazione del personale in ambito di transizione verde e l’acquisto di beni necessari all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Qual è la procedura per richiedere l’incentivo?
Le imprese dovranno presentare al GSE la certificazione ex ante, che attesta la riduzione dei consumi energetici tramite gli investimenti nei beni e la comunicazione ex ante del progetto di investimento che si intende effettuare.
Il GSE verifica la documentazione ricevuta e prenoterà l’importo del credito per l’impresa richiedente.
L’impresa fruitrice del credito invierà comunicazioni periodiche al GSE sull’avanzamento dell’investimento.
Al termine dell’investimento l’impresa invierà al GSE comunicazione ex post e certificazione ex post.
Dopo la certificazione da parte di un revisore dei conti, l’impresa utilizzerà il credito d’imposta in compensazione in F24 (non riceverà quindi un credito a fondo perduto).